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Gmail – La mail secondo Google

Gmail, la posta elettronica preferita dagli utenti

C’è un giorno sul calendario in cui da tradizione si mettono in circolazione notizie false per vedere chi “abbocca” come un pesce. Stiamo ovviamente parlando del 1 Aprile, conosciuto proprio come il giorno del pesce d’Aprile.

Il 1 Aprile 2004, tra le tante notizie (probabili o improbabili) del giorno, Google pensa bene di far uscire un comunicato stampa nel quale annuncia l’uscita di un nuovo prodotto. Si tratta di qualcosa che vuole cambiare il modo di intendere ed utilizzare la posta elettronica; da li a poco Gmail si avrebbe cambiato per sempre il modo di intendere ed utilizzare la posta elettronica.

Gmail, nome in codice Caribou

Il progetto che avrebbe portato alla nascita di Gmail nel 2014 parte qualche anno prima. Google ha qualche bozza nel cassetto da cui partire; le idee sono abbastanza chiare ma i risultati raggiunti fino a quel momento non soddisfano ancora i vertici dell’azienda. Nel 2001 viene affidato a Paul Buchheit (per la cronaca il 23esimo dipendente di Google) il compito di creare un prodotto affidabile e nello stesso tempo fuori dagli schemi di allora. Non a caso viene scelto Paul; il ragazzo infatti ha già lavorato ad un progetto personale nello stesso settore alla fine degli anni 90 senza mai terminarlo.

In pochissimo tempo il ragazzo riesce a creare una beta del software; il nome in codice del progetto è “Caribou“. Siamo ancora nel 2001 e dovranno passare 3 anni prima del lancio ufficiale. Caribou viene inizialmente utilizzato internamente per lo scambio di mail tra i dipendenti Google, nel frattempo vengono man mano affiancate nuove figure a Paul per continuare lo sviluppo e migliorare il prodotto. I vertici di Google non sanno ancora se lanciare il prodotto esternamente oppure utilizzarlo esclusivamente per scopi interni. Sta di fatto però che lo sviluppo continua.

2004 Il lancio di Gmail Beta

Siamo nel 2004, il team di Gmail nel frattempo conta una dozzina di elementi. I vertici di Google decidono che è arrivato il momento di far provare il proprio prodotto ad utenti esterni. Viene inviato l’accesso ad un migliaio di influencer nel settore che a loro volta possono invitare un numero limitato di amici e parenti. Il lancio quindi non avviene in pompa magna ma, al contrario, in modo molto cauto.

Google non aveva ancora acquistato Youtube e fino ad allora si era quasi esclusivamente dedicato al proprio core business (ovvero fungere da motore di ricerca). Era diventato già parecchio influente nel proprio campo ma voleva affacciarsi in un nuovo mercato dove c’erano brand molto consolidati. Stiamo parlando di Hotmail (lanciato nel 1996) e di Yahoo mail (lanciato un anno dopo).

Da un punto di vista tecnico Google aveva destinato un’infrastruttura molto limitata al momento del lancio di Gmail; furono infatti destinati a tale servizio 300 vecchi computer (pentium 3) che nessun altro in Google voleva più utilizzare. Non sappiamo quanto Google credesse in questo progetto, di certo Gmail fu il primo progetto di Big G al di fuori del proprio business abituale.

Invito ad utilizzare Gmail in vendita su Ebay

Il periodo di inviti ad utilizzare la piattaforma non durò poco; ci vollero infatti 3 anni prima che nel 2007 Gmail diventò aperto a tutti. Nel frattempo negli anni l’utilizzo degli inviti era diventata una pubblicità gratuita per il nuovo servizio. Tutti volevano entrare in possesso di un account mail di Google e provare le sue funzionalità. L’accesso era così desiderato dagli utenti che ci furono delle proprie aste online per assicurarsi l’invito oppure capitava spesso di trovare gli stessi inviti in vendita su Ebay per la folle cifra di 150 dollari. Gli utenti erano disposti a spendere 150 dollari per provare un programma in versione beta (quindi non definitiva). Avere una versione di Gmail in quegli anni significava che facevi parte di un club in cui la maggior parte delle persone non poteva entrare.

Da Gmail Beta a Gmail

Abbiamo detto quindi che a partire dall’inizio del 2007 qualsiasi utente può aprire liberamente un account di posta con Gmail. Dovranno però passare altri 2 anni prima che Google dichiari conclusa la fase di sperimentazione. È il 7 luglio 2009 e finalmente Gmail non è più in fase beta a circa 8 anni dalla creazione del progetto e con già 150 milioni di account attivi.

L’anno 2009 verrà ricordato anche per il primo blackout della storia di della mail di Google; dalle 12,30 alle 14,30 (orario del pacifico) tutti i server sono down per un sovraccarico del sistema successivo ad una manutenzione ordinaria. In quel momento Gmail è il terzo client di posta al mondo con 114 Milioni di utenti attivi dopo dopo Hotmail (282 Milioni) e Yahoo (275 Milioni).

Punti forti di Gmail

Fin dalla sua creazione, Gmail si è distinto dalla concorrenza principalmente per due aspetti:

Spazio di archiviazione superiore alla media

Nel 2004 l’account base di Gmail era già di 1Gb, di gran lunga superiore rispetto a tutti gli altri concorrenti; tanto per capirci lo spazio di archiviazione di Gmail era di 500 volte superiore a quello del competitor più famoso, ovvero Hotmail. Questo fu sicuramente il motivo principale per il quale ebbe fin da subito successo. Avere un account mail con poco spazio significava dover cancellare spesso i vecchi messaggi senza contare il fatto che per fare sistematicamente queste operazione di pulizia l’utente perdeva moltissimo tempo. Lo spazio dell’account passò successivamente da 1 a 2 Gb aumentando sempre di più nel tempo fino a raggiungere i 15 Gb della versione odierna.

Accesso veloce all’archivio messaggi

Un altro problema che l’utente medio aveva in quel periodo era l’accesso all’archivio dei vecchi messaggi. La ricerca di vecchie mail nella maggior parte dei casi era un processo lungo; con Gmail invece era stato integrato una sorta di motore di ricerca per l’indicizzazione di tutto l’archivio mail e la consultazione diventò così molto più immediata e semplice. Gmail aveva risolto una volta per tutte il problema, anche se ricevette diverse critiche soprattutto per motivi di violazione privacy. Il sistema infatti scansionava per intero tutte le mail (testi compresi) estrapolando parole chiave utili si per la ricerca dei messaggi da parte dell’utente ma anche per profilare messaggi pubblicitari mirati da parte del colosso americano.

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